Oggi la premier Giorgia Meloni interviene in Aula per la prima conferenza stampa di fine anno come presidente del Consiglio.
La conferenza stampa di fine anno, il consueto appuntamento con i giornalisti, della presidente Giorgia Meloni si tiene presso la Nuova Aula dei gruppi parlamentari della Camera. In programma dalle 11.30 la conferenza toccherà molti temi, dalle questioni politiche, come la manovra appena approvata in Senato, alla pandemia e ai temi di attualità. Sono 45 gli interventi dei giornalisti iscritti.
“Non è esattamente” la conferenza stampa “di un governo che ha lavorato un anno, è più una conferenza stampa di inizio mandato”, ha detto in apertura la premier Giorgia Meloni salutando i giornalisti in Aula. La presidente ha detto di considerare “molto positivamente gli stimoli lanciati dal Presidente dell’ordine sull’affrontare i problemi dei giornalisti”. Un occhio in più nei confronti di questa categoria in quanto iscritta all’Ordine, precisa la premier. Infatti, dice: “considero sempre che un giorno tornerò alla mia professione”.
La premier aperta a adeguare i salari per i giornalisti
“Credo che i giornalisti debbano fare il loro lavoro con responsabilità, ma in condizioni di libertà, di stabilità, con salari adeguati a questa responsabilità. Sarò contenta di incontrare il presidente dell’Ordine per arrivare a una iniziativa del governo su queste materie”, la premier si è detta disponibile su questo fronte perché l’informazione è alla base di ogni sistema democratico.
I primi temi che vengono affrontati che emergono dalle domande dei giornalisti presenti partono dalla manovra e dai rapporti con gli alleati di governo. La premier conferma la fiducia nei suoi alleati al governo, risponde Meloni. Un altro tema che viene affrontato è quello attuale della pandemia e della comunicazione del ministro della Salute Schillaci. Meloni afferma di essere in costante contatto con il ministro che monitora la situazione.
Da quello che emerge è che la situazione nel nostro paese è sotto controllo ma “ci muoviamo in base a quello che dovremmo affrontare. Io credo che la soluzione siano sempre i controlli, i tamponi, le mascherine. Il modello di privazione della libertà non mi è parso così efficace e credo che lo dimostri il caso cinese. La mia idea è che si debba lavorare prioritariamente sulla responsabilità piuttosto che sulla coercizione dei cittadini” afferma la premier.